Dal rapporto Burtland ad oggi sono passati 20 anni. Una frase così semplice ha trovato tanti ostacoli lungo il suo cammino. Il blog nasce per raccogliere in un unico posto tante notizie, informazioni e documenti che giornalmente raccolgo su Internet. Il WEB 2.0 deve diventare una realtà
22 giugno 2007
Centrale solare di Brindisi
Brindisi, città storicamente martoriata dalla grande industri, polo energetico tra i più grandi di Italia ed ex-Polo chimico di importanza strategica (ex non per scelte strategiche ma per crisi di mercato che ha visto spostarsi il baricentro della sintesi verso oriente), pare vada verso nuove scelte in un'ottica non solo di sostenibiità, ma soprattutto, di rispetto della popolazione.
E' stata autorizzata la realizzazione in Puglia della più grande centrale fotovoltaica d’Italia. Con la chiusura della Conferenza dei Servizi svoltasi oggi presso l’Assessorato Regionale allo Sviluppo Economico, si è dato il via libera alla realizzazione di una centrale fotovoltaica da 11 MW nell’area dell’ex Petrolchimico di Brindisi.
E' ancora in atto la lunga diatriba ormai giudiziaria per la realizzazione della Centrale a Gas (wikipedia, legambiente, provincia di Brindisi, sito della Edilportal, sito di Aprile), ma la scelta di utilizzare un sito che nel passato ha contribuito moltissimo a far si che Brindisi diventasse area a rischio ambientale è molto positivo, oltre che simbolico.
21 giugno 2007
C'è molto più della carne dietro questa maschera. C'è un'idea, e le idee sono a prova di proiettile
Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio.
Io so perché l'avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere, Adam Sattler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio.
Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 Novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 Novembre.
Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, ad un anno da questa notte, fuori alle porte del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 Novembre che non verrà mai più dimenticato.
Arriva il design sostenibile per il Terzo Mondo cambierà la vita a cinque miliardi di persone - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it
Un'esposizione a New York mostra i progetti. E Bill Gates li finanzia con 13 milioni
Arriva il design sostenibile per il Terzo Mondo
cambierà la vita a cinque miliardi di persone
di GAIA GIULIANI
Arriva il design sostenibile per il Terzo Mondo
cambierà la vita a cinque miliardi di persone
ROMA - Frigoriferi in coccio, pannelli solari fatti con residui di biciclette, specchietti presi dalle confezioni di cosmetici, la ruota porta-acqua. E ancora: borse in stoffa con pannelli fotovoltaici incorporati per catturare i raggi del sole durante le passeggiate e illuminare le case senza elettricità di notte, filtri per l'acqua a raggi Uva o a base di arsenico in vendita a 7 dollari, pompe d'irrigazione a pedali costruite con il bambù. Invenzioni, progetti di design low cost in esposizione fino a metà settembre presso il Cooper-Hewitt National Design Museum di New York all'interno della mostra 'Design for the other 90%'.
A cosa corrisponde questo curioso 'restante 90%'? Su sei miliardi e mezzo di persone che popolano la Terra, più di cinque non hanno accesso o hanno grosse difficoltà ad avere accesso alle fonti primarie di sostentamento, l'acqua pulita o i sistemi educativi. Una condizione che considerano normale. Spesso le cause sono da rintracciare nella mancanza di infrastrutture, di mezzi di trasporto di tipo basico, di filtri per l'acqua a prezzi accessibili.
"La maggior parte dei progettisti e designer indirizza i propri sforzi solo su quel 10% di persone che appartiene ai paesi ricchi, ignorando così il resto del pianeta". Paul Polak, 73 anni, psichiatra, imprenditore e fondatore dell'IDE (International Development Enterprise), associazione no-profit attiva nei paesi in via di sviluppo, sta cercando di rimediare al problema. Sovvenzionando le invenzioni esposte nella mostra di New York, che hanno già garantito non solo la sopravvivenza, ma anche un considerevole miglioramento della qualità della vita a qualche decina di milioni di persone.
Per finanziare questi progetti, da gennaio l'IDE ha potuto avvalersi di una cospicua donazione arrivata dalla fondazione di Bill e Melinda Gates che ha versato nelle casse dell'associazione 13,4 milioni di dollari. Causale: "L'orgoglio di poter sostenere un progetto che aiuterà milioni di fattorie sparse per il mondo" come ha dichiarato il portavoce della fondazione del patron Microsoft.
Nata nel 1981, la IDE lavora in otto paesi (Bangladesh, Vietnam, Cambogia, India, Nepal, Zambia, Zimbawe e Myanmar, l'ex Birmania). Dei suoi 600 impiegati la maggior parte è nativa dei luoghi in cui agisce con lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: aiutare 30 milioni di famiglie ad uscire dalla povertà entro il 2015. Per ora siamo a quota 3, risultato raggiunto grazie alle tecnologie low cost. Perché grazie ad una pompa di irrigazione economica i contadini - il famoso 90% abita zone rurali sopravvivendo grazie all'agricoltura - possono contare su di un surplus di prodotti da rivendere nei mercati locali dopo aver soddisfatto le proprie esigenze.
E con il ricavato coprire le spese scolastiche dei figli, comprare le medicine di cui la famiglia ha bisogno migliorando anche la produttività della propria fattoria. Al momento circa un milione e mezzo di contadini del Bangladesh ha acquistato la pompa a pedali in bambù incrementando complessivamente il proprio reddito annuale di 150 milioni di dollari. "Il nostro scopo non è quello di finanziare qualcuno o qualcosa, ma creare un mercato stimolante e in rapida espansione" dice Polak, rimarcando che le popolazioni con cui entra in contatto vanno trattate non "come persone bisognose, ma come clienti, in modo da restituirgli dignità stimolandoli a guardare se stessi sotto una prospettiva diversa e in divenire". Con prezzi studiati ad hoc per loro naturalmente.
Perché tanta sollecitudine da parte di Polak verso il Terzo Mondo? Perché lo psichiatra, nella migliore tradizione dei self made man americani, è uno che si è fatto da solo. Nato in provincia, cominciò a lavorare appena adolescente raccogliendo fragole nel vivaio gestito dal padre. Compiuti i quindici anni capì che avrebbe guadagnato di più coltivando in proprio fragole e lamponi, e fece un accordo con gli agricoltori locali prendendo in affitto parte dei loro terreni per le piantagioni e rivendendo il raccolto ai negozi dei dintorni. Poi si iscrisse a psicologia, diventando psichiatra e iniziando a occuparsi di pazienti affetti da disturbi provenienti da condizioni di vita e lavoro disagiate.
Oggi possiede 70 ettari coltivati a more, ribes, lamponi e fragole e parte dei suoi guadagni è stato investito nell'industria petrolifera. Grazie a una buona fetta dei ricavi ha potuto fondare l'IDE e farla avviare. Polak segue personalmente tutti i progetti portati avanti dalla sua associazione viaggiando instancabilmente per il pianeta e stabilendo partnership con istituzioni universitarie illustri come la Stanford University che ha partecipato allo sviluppo delle tecnologie low cost presenti nella mostra newyorkese. Ultima creazione la Q Drum, una ruota container da riempire d'acqua. In materiale plastico, è a forma di anello per permettere a una fune di attraversarla fungendo da traino. Il "restante 90%" vive in paesi privi di condutture, e la "ruota" è molto più comoda come mezzo di trasporto di orci e contenitori in coccio perché il suo peso invece di gravare completamente sulla persona, viene sostenuto anche dal terreno.
(21 giugno 2007)"
Crescita record per il mercato delle energie rinnovabili | Le Scienze
Crescita record per il mercato delle energie rinnovabili
Secondo il rapporto UNEP questo mercato ha raggiunto una massa critica tale da poter resistere anche se il prezzo del petrolio scendesse sotto i 40 dollari
A livello globale, gli investimenti nelle energie rinnovabili sono in rapida crescita, con 70,9 miliardi di dollari di nuovi investimenti nel 2006, pari a un incremento del 43 % rispetto all'anno precedente e la tendenza pare confermata anche per il 2007. È questo il dato più eclatante riportato nel rapporto Global Trends in Sustainable Energy Investment 2007 appena pubblicato dall' UNEP, che presenta un quadro dello stato attuale dello sviluppo delle energie rinnovabili (RE) e dell'efficienza energetica (EE).
In particolare, i settori che vedono i più elevati livelli di investimento sono quelli eolico, solare e dei biocombustibili, riflettendo la maturità delle tecnologie, l'esistenza di incentivi politici, e le aspettative degli investitori. In questo ambito i livelli di investimento negli Stati Uniti e nell'Unione Europea a 27 sono paragonabili, anche se negli Stati Uniti i flussi finanziari provengono dal settore privato molto più di quanto non avvenga in UE. Cina, India e Brasile sono invece i paesi in via di sviluppo che si stanno adeguando con maggior velocità a questa tendenza negli investimenti.
Nel rapporto si osserva che gli investimenti nelle energie sostenibili sono sostenuti da una serie di provvedimenti di carattere politico e amministrativo, che in molti paesi includono un ampio spettro di misure tariffarie e agevolazioni fiscali, che complessivamente riescono a creare un ambiente globalmente stabile, utile a una crescita continua del settore. "Questo mercato - prosegue il rapporto - ha raggiunto una massa critica tale per cui, anche se il prezzo del petrolio scendesse al di sotto dei $40, gli investimenti probabilmente rallenterebbero in alcune aree, ma comunque non stagnerebbero."
L'investimento in ricerca e sviluppo (R&S) è arrivato a toccare i 16,3 miliardi di dollari contro i 13 miliardi di dollari del 2005. Tuttavia, nota il rapporto, l'Europa dei 27 in questo ambito sembra un poco in ritardo, a causa del coinvolgimento relativamente più basso del settore privato. In Europa questo infatti copre il 55% della R&S, contro il 64% che si ha negli Stati Uniti e addirittura il 75% del Giappone.
Anche il mercato dell'efficienza energetica è significativo, prosegue il rapporto, anche se appare in una certa misura "invisibile". Il segmento più visibile di questo mercato è rappresentato dall'investimento in tecnologie, che nel 2006 ha toccato gli 1,1 miliardi di dollari, contro i 710 milioni dell'anno precedente.
Il rapporto nota infine un progressivo spostamento dei capitali verso i paesi in via di sviluppo, che nel 2006 hanno visto i maggiori investimenti privati. Cina, India e Brasile rappresentano al momento i principali produttori e i principali mercati per le energie sostenibili. (gg)
14 giugno 2007
Siena capitale dell'energia verde Carbon free entro il 2015: "Primi in Italia"
Siena capitale dell'energia verde
Carbon free entro il 2015: "Primi in Italia"
Un progetto per assorbire il gas serra come previsto da Kyoto
di ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - Sarà la prima provincia al mondo a poter inserire sui cartelli stradali il motto carbon free, libera dal carbonio. È Siena il laboratorio in cui si sta perfezionando la ricetta per mettere il guinzaglio al cambiamento climatico. Entro una data ravvicinata, con buona probabilità il 2015, in questo angolo di Toscana si vivrà senza sensi di colpa nei confronti dei figli, che rischiano di crescere in un pianeta dal clima ostile: le emissioni di gas serra verranno azzerate su tutto il territorio.
"La prima mossa per costruire la macchina della battaglia contro l'inquinamento è stata - spiega l'assessore all'Ambiente Claudio Galletti - realizzare il pannello di controllo, un cruscotto in cui appaiono gli indicatori d'impatto ambientale". Facendo la somma dei gas serra emessi durante le attività quotidiane si è scoperto che la lancetta segna 1,9 milioni di tonnellate all'anno di gas serra. Da questa cifra va detratto il carbonio assorbito dai boschi: nel caso di Siena questa voce è particolarmente robusta, vale il 60 per cento delle emissioni. Resta un 40 per cento: 3,29 tonnellate di gas serra all'anno per abitante. Come eliminarlo?
Paradossalmente, a complicare il quadro, c'è una situazione di partenza piuttosto virtuosa che rende più difficili ulteriori miglioramenti. Il primo punto a favore della provincia di Siena, come si è visto, è un patrimonio boschivo ricco e con una buona manutenzione. Il secondo è il ruolo particolare della geotermia: già oggi il 90 per cento dell'elettricità è rinnovabile perché deriva dallo sfruttamento del calore che proviene dalle viscere della Terra.
Eppure anche in questo contesto è possibile un rapido miglioramento. Ecco come. Il 40 per cento dell'obiettivo richiesto, cioè dell'azzeramento delle emissioni serra, verrà raggiunto rilanciando le rinnovabili, migliorando l'efficienza energetica e facendo campagne di comunicazione per stimolare i comportamenti virtuosi. Il 30 per cento sarà dato, attraverso un sistema di incentivi, dalla sostituzione delle vecchie caldaie con altre che consumano meno. Il 20 per cento dal rilancio dei biocarburanti e dal recupero del metano prodotto dalla fermentazione del materiale organico in discarica. Il 10 per cento da un ulteriore miglioramento e allargamento dei boschi.
"L'impeto di questa corsa verso il carbon free è significativo, e del tutto in linea con l'Eurobarometro che testimonia la voglia degli europei di energia pulita e di sistemi produttivi meno inquinanti", spiega Domenico Andreis, responsabile del Rina, l'ente che certificherà il processo. "Accanto al mercato obbligatorio delle emissioni serra, il meccanismo previsto dal protocollo di Kyoto per favorire le industrie più capaci d'innovare, si sta sviluppando il mercato dei tagli volontari, delle iniziative dal basso per difendere il cielo".
I segnali in questo senso continuano a moltiplicarsi. A Londra i taxi carbon free, quelli che viaggiano leggeri, con la certezza di non contribuire all'effetto serra, sono ormai centinaia e un gruppo di tassisti romani sta per seguire il loro esempio. Il mondo dello spettacolo è mobilitato e molti tour, da quelli di Vasco Rossi a quelli di Gianna Nannini, sono "climaticamente innocenti". Anche decine di fiere e molte aziende del terziario - spiegano ad AzzeroCO2, una società nata da Legambiente e dal Kyoto Club - hanno portato in pareggio i bilanci del carbonio.