Come volevasi dimostrare:
Cosa è cambiato? Perché la società inglese, forte delle sue sicurezze, non si rifiuta di chiedere la VIA andando incontro all'annullamento dell'autorizzazione per poi impugnarlo in sede giudiziaria? Quale illuminazione ha avuto? Cosa teme e in che cosa spera? Quali fatti nuovi la inducono a questa rocambolesca manovra accompagnata da una contorsionistica motivazione?
Mistero! Un mistero che però ci preoccupa perché la scelta in esso racchiusa si colloca nell'alveo di una tortuosa vicenda che è sorta nelle conventicole di certi Palazzi, che ha mortificato diritti essenziali delle nostre popolazioni e delle loro rappresentanze democratiche e che si è poi nutrita delle sconcertanti corruzioni e degli inauditi abusi messi in luce da una complessa inchiesta penale che si avvia oramai verso le sue fasi conclusive. Un mistero che segnaliamo all'attenzione dell'opinione pubblica locale, alle forze politiche, alle istituzioni democratiche ed alle competenti autorità perché venga attivata la massima vigilanza sugli sviluppi di una vertenza che non può che concludersi con un responso di assoluta incompatibilità dell'impianto per le ragioni che sono sotto gli occhi di tutti. Ragioni per le quali ci siamo sempre opposti ad una VIA postuma ed abbiamo sempre chiesto l'annullamento immediato per liberare la città da un incubo che da anni la soffoca e per sbarrare la strada a qualsiasi ulteriore oscura manovra.
Brindisi, 30 martedì 2007
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "Dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "Prof. Franco Rubino", A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino "Mo' Basta!", Comitato Brindisi Porta d'Oriente.
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