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6 novembre 2007

Ambiente, il mondo dice sì agli eco-sacrifici - ambiente - Repubblica.it

Ambiente, il mondo dice sì agli eco-sacrifici - ambiente - Repubblica.it: "Ma gli italiani e i russi sono ancora scettici Ambiente, il mondo dice sì agli eco-sacrifici di ANTONIO CIANCIULLO Ambiente, il mondo
dice sì agli eco-sacrifici
ROMA - L'energia verde è un brand di successo. E' la conclusione a cui è arrivata la Bbc dopo aver intervistato 22 mila persone in 21 paesi del mondo. La doppia pressione del costo del petrolio, che sale come un geyser, e del cielo, che si gonfia di gas serra, ha spinto quattro intervistati su cinque a dichiararsi disposti a modificare le proprie abitudini quotidiane per dare più certezza al futuro. Una buona quota di questo 83 per cento di persone che ritengono un cambiamento degli stili di vita 'probabilmente' o 'sicuramente' necessario propende per scelte radicali. Tra i paesi più determinati a spostarsi verso le fonti energetiche a basso impatto ambientale ci sono la Spagna (per il 68 per cento è assolutamente necessario), l'Italia (62 per cento), la Cina (59 per cento). Sul fronte opposto troviamo molti paesi che devono ancora affrontare il salto verso la fase post-industriale (Nigeria, Egitto, Kenya) e, a sorpresa, gli Stati Uniti, dove solo il 19 per cento degli intervistati considera assolutamente necessario cambiare le proprie abitudini di tutti i giorni.

Se sulla volontà di modificare il rapporto quotidiano con l'energia il consenso, con le eccezioni indicate, è molto largo, sulla terapia per mettere in sicurezza il cielo i giudizi sono più articolati. Per frenare i consumi bisogna far crescere il costo dell'energia? Rispondono sì il 79 per cento degli intervistati in Cile, il 77 per cento in Gran Bretagna, il 72 per cento in Canada, il 70 per cento in Germania, il 65 per cento negli Stati Uniti, il 64 per cento in Brasile, il 61 per cento in Messico e in Francia. Contro tendenza vanno Italia e Russia, che restano sotto il 50 per cento. Un giudizio che la Bbc collega al costo dell'energia particolarmente alto in questi due paesi e alla scarsa propensione a veder salire ancora il livello di tassazione: in Italia solo il 35 per cento si dichiara disposto a un aumento del prelievo fiscale energetico non finalizzato.

In sostanza gli italiani sono disposti a spendere di più per l'energia pulita solo in maniera mirata, comprando da un fornitore di cui si fidano. "E' una linea di tendenza molto netta, documentata da una recente ricerca della Makno", ricorda il segretario del Wwf Michele Candotti. "E del resto, nel contesto italiano, non è sbagliato pretendere di più allo stesso prezzo: nel dossier che abbiamo appena completato, "Un milione di condomini efficienti", si dimostra che passare da una caldaia a gasolio a una caldaia a condensazione dimezza i costi in bolletta oltre che le emissioni di anidride carbonica".

Anche secondo lo studio commissionato lo scorso ottobre dal Gestore servizi elettrici (Gse) e condotto dall'Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires) intervistando mille persone, oltre il 50 per cento degli italiani è pronto a pagare qualcosa in più ogni bimestre sulla bolletta di casa per rifornirsi di energia rinnovabile, con il 19 per cento che sarebbe disposto a contribuire con una quota fino a 10 euro al mese e il 16 per cento disponibile a pagare in bolletta fino a 50 euro in più.

"Il sondaggio della Bbc conferma che la preoccupazione per il cambiamento climatico è alta in quasi tutti i paesi, ed è particolarmente interessante il livello di attenzione che esiste in Cina", commenta Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club, il cartello delle industrie impegnate in campo ambientale. "Nonostante una comprensibile resistenza a un aumento indiscriminato della pressione fiscale, l'Italia appare in linea con questo trend. E infatti da una recente ricerca condotta da Abacus risulta che la maggior parte degli intervistati chiede di puntare sul solare e l'82 per cento è favorevole all'installazione di impianti eolici nel proprio Comune. Secondo un'altra ricerca di mercato, della Ipsos, per il 60 per cento degli italiani l'elemento determinante per decidere che tipo di energia usare è che sia sicura e poco inquinante".

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