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15 settembre 2010

Telese, il celodurismo, il fallocefalismo e il nazismo

Ieri sera tornando a casa dal lavoro, accompagnato da radio24, ho ascoltato con molta attenzione la discussione inerente lo scontro verbale tra Luca Telese e il Sindaco di Adro riguardante la scuola elementare e i simboli leghisti nella stessa.
Scrivo per appoggiare in pieno la franchezza di Telese nel chiamare col giusto nome le cose e le persone e per criticare una posizione che Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, nel suo pieno diritto, sta assumendo ultimamente: il vigile del fuoco.
Da ormai una decina di anni stiamo assistendo ad una deriva culturale in questo paese allarmante. L'intolleranza crescente a cui stiamo assistendo sta diventando normalità, lo "sporco negro" o "zingaro ladro" da ingiuria si sta trasformando in ordinanza sindacale. Oramai ci si scusa se si spara ai pescatori perchè si pensava fossero immigrati (Maroni)
Proprio stamattina venendo a lavoro ascoltavo la puntata di Bianco&Nero (sempre radio24, che rimane uno dei pochi spazi radiofonici in cui si discute veramente) sullo sgombero dei campi rom in Francia e immancabile era intervistato il sindaco-sceriffo padano di turno. La cosa che mi faceva riflettere erano le chiamate da casa, della "gente comune", in cui il grado di xenofobia era così alto da essere allarmante. La cosa più preoccupante era costituita dall'assunzione a slogan politico di un sillogismo imperfetto tipico del razzismo: Alcune persone rubano, alcuni di questi sono ROM, tutti i rom rubano.

In questi ultimissimi anni stiamo assistendo ad un coinvolgimento in tale cultura dell'intolleranza anche dei bambini e della scuola pubblica. Le quote di immigrati in classe, la lotta per il crocifisso (sono ateo e laico ma mi dispiace per il Gesù Cristo inchiodato per la seconda volta ai muri della scuola pubblica di Adro, questa volta però usando i bulloni, nuove reliquie di domani), i simboli politici in classe, etc. etc. (Vorrei sottolineare alla Ministra Gelmini che sbaglia considerando la foto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ex-PC, come un simbolo della sinistra nella scuola).

Arrivo al ruolo di vigile del fuoco.  Denunciare che tale atmosfera è simile a quella che si poteva respirare nella germania nazista o nella serbia di milosevic o nella russia di stanlin non è catastrofismo. E' responsabilità. Non paragono la scuola di Adro a Birkenau, Borghezio a Goebbels o altro. Ma, di contro, nessuno storico ha mai affermato che la sera dopo dell'allegra scorribanda in Birreria di Hitler (1923) questi avesse già i progetti definitivi e i permessi a costruire belli pronti per i campi di sterminio. Coloro che affiancavano Hitler tra la metà degli anni 20 e la metà degli anni 30 non erano gli stessi che scelleratamente lo accompagnarano nei 10 anni successivi. E nel primo periodo (metà '20 - metà '30) una grossa colpa e responsabilità nell'ascesa del nazismo lo ebbe la classe media, che silenziosa e indolente, appoggiò e non seppe prevenire la messa in discarica del tessuto sociale tedesco.
Se la propaganda si volge ai bambini, modellando il contesto culturale in cui vivono, abituandoli all'intolleranza e alla xenofobia, questi crescendo faranno un passo in più in avanti e i loro figli ne faranno un altro ancora. Da persone adulte dobbiamo preoccuparci di quale italiano stiamo formando e di che tipo di società stiamo lasciando ai nostri figli.
Sminuire come folklore la Lega è come trovarsi a Monaco in una serata invernale di 90 anni fa e considerare come goliardia di un gruppo di amici dopo una serata in birreria, un tentativo di colpo di stato.

Chiudo con un sillogismo imperfetto: alcuni italiani sono leghisti, alcuni leghisti sono fallocefalici, tutti i leghisti sono fallocefalici.

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