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9 novembre 2007

Tonini all'attacco ad Annozero "Biagi lo hanno ucciso" - cronaca - Repubblica.it

Tonini all'attacco ad Annozero "Biagi lo hanno ucciso" - cronaca - Repubblica.it

Il cardinale ricorda con parole durissime l'allontanamento del giornalista dalla Rai "Dava fastidio, non era utile: lo hanno ostracizzato come in Grecia"

Tonini all'attacco ad Annozero
"Biagi lo hanno ucciso"


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Il cardinale Ersilio Tonini

ROMA - Nel giorno dei funerali di Enzo Biagi, nel giorno in cui la figlia Bice smentisce Silvio Berlusconi ricordando che "l'editto bulgaro c'è stato", parole pesantissime sugli ultimi anni del grande giornalista arrivano da uno dei suoi più cari amici, il cardinale Ersilio Tonini: "Lo hanno ucciso - dice, in collegamento con la trasmissione Annozero di Michele Santoro - è stato un ostracismo. Enzo Biagi dava fastidio, non era utile ed è stato cacciato".

"La Rai si è derubata - prosegue Tonini, nel corso del programma televisivo tutto dedicato alla vicenda del giornalista - c'era un tranello, una motivazione che non era degna. Ero suo amico e sono anche un uomo che conosce un po' la realtà. Biagi non è stato solo un uomo della tv, ma anche una persona che ha combattuto per la giustizia e la libertà, un uomo di una schiettezza piena. Non si possono trattare gli uomini come pezzi da giocare. Allora si torna alla Grecia, all'ostracismo. Non è una bella epoca".

Tonini ricordato poi la "coerenza, la sincerità e la schiettezza" dell'uomo con il quale, ricorda, "abbiamo girato l'Italia insieme. Biagi ha lottato, aveva dei forti convincimenti ed era molto modesto. Non è stato capito. Dava fastidio, non era utile ed è stato buttato fuori".

All'inizio della trasmissione, anche Santoro - altra vittima dell'editto bulgaro - ricorda la figura del giornalista: "Con Enzo Biagi abbiamo avuto dei momenti molto aspri, ma alla fine siamo diventati amici. Ma non per l'editto bulgaro, che è avvenuto dopo la nostra amicizia. Lo siamo diventati perchè abbiamo deciso di batterci, informando gli italiani del fatto che concentrare tanto potere nelle mani di una sola persona poteva costituire un pericolo per la democrazia".

(8 novembre 2007)

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